Fontana su Elmas, Conte e Lucca: duttilità e potenziale

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano Fontana, allenatore ed ex centrocampista di Napoli e Fiorentina. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Mister, considerato che Zambo Anguissa sarà uno degli ultimi a rientrare a Napoli durante questa pausa per le Nazionali, qualora non dovesse essere nelle condizioni di scendere in campo contro la Fiorentina, secondo lei il centrocampo di Conte verrebbe ridisegnato? Si tornerebbe a giocare a tre oppure il mister butterebbe subito nella mischia Elmas?

“Elmas potrebbe essere una soluzione perché è un giocatore che si presta a tante interpretazioni: può agire da mezz’ala, può partire da esterno, ha dimostrato già in passato di avere questa duttilità. Oggi Conte ha la possibilità di cambiare la struttura di gioco a seconda delle fasi, perché ha a disposizione calciatori che io definisco ‘elastici’, perché hanno un alto tasso cognitivo: sanno leggere ciò che accade in campo e per loro switchare durante la gara non è un problema. Si può passare da un centrocampo a due, con un vertice alto come De Bruyne vicino alla punta, a un centrocampo a tre con lo stesso De Bruyne più arretrato. Le soluzioni ci sono, perché la rosa del Napoli oggi è ampia e varia. Anguissa è un giocatore importante e sta facendo molto bene, ma non sarà un problema sostituirlo”.

La Fiorentina è una squadra che ama difendere a tre. Affrontarla con un centrocampo più corposo potrebbe essere una chiave di svolta della gara per il Napoli?

“Sì, oppure si può pensare ad isolare i giocatori avversari con più qualità tecnica, per sfruttare i propri duelli e le qualità individuali. Al di là dello schieramento tattico avversario, queste sono valutazioni che un allenatore tiene in considerazione. Avere gente di qualità in mezzo al campo ti favorisce, perché quando vuoi dominare la partita e stare stabilmente nella metà campo avversaria devi avere giocatori che ti permettano di farlo. Il Napoli quest’anno ne ha tanti, e il club ha lavorato molto bene sul mercato. Conte ha a disposizione una rosa più completa rispetto alla scorsa stagione, con la possibilità non solo di cambiare assetto tattico, ma anche di modificare la partita in corso”.

Mister, mi definisce matto se dico che, nonostante l’arrivo in Serie A di Luka Modric e Kevin De Bruyne, il centrocampista oggi più forte e determinante resti Scott McTominay?

“Non sei folle, anzi, lo penso anche io. McTominay ha avuto un impatto straordinario lo scorso campionato. Sai, quando vinci un campionato del genere, crescono autostima e convinzioni. Io stesso, all’inizio, storcevo un po’ il naso: non sulle sue qualità, che erano note, ma perché pensavo che avrebbe avuto bisogno di più tempo per ambientarsi a Napoli e al club. Invece ha sorpreso tutti. Forse ha riscoperto un’anima napoletana che non sapeva di avere, perché quello che ha fatto è stato meraviglioso. Si è integrato benissimo, diventando per tutti ‘McFratm’, e questo la dice lunga sul suo ruolo anche fuori dal terreno di gioco. È determinante nel progetto e continua ad esserlo. De Bruyne invece deve ancora inserirsi in un contesto già collaudato: sta dando il suo contributo, anche se non è ancora al meglio fisicamente. Appena troverà la condizione, vedremo all’opera un grandissimo giocatore”.

Tra cinque giorni ci sarà la sfida tra Fiorentina e Napoli. Una Fiorentina che in fase offensiva può contare su tre calciatori di livello: Gudmundsson come trequartista e le due punte Kean e Piccoli. Dall’altro lato, il Napoli deve fare i conti con l’assenza di Rrahmani. Quanto può pesare questa discriminante, visto che Beukema non ha ancora grande affiatamento coi compagni?

“Queste sono le incognite del prepartita. Quando ti manca un giocatore che rappresenta una certezza, come lo è Rrahmani, si apre sempre un punto interrogativo. Però Conte saprà quale coppia centrale mandare in campo. Io non escluderei neppure Di Lorenzo come centrale, perché è uno di quei giocatori che sanno switchare e adattarsi: ha passo per coprire la profondità e può interpretare più ruoli. Dall’altro lato la Fiorentina ha giocatori che attaccano bene lo spazio, Gudmundsson sa navigare tra le linee e creare collegamenti tra centrocampo e attacco. Lo sta facendo bene, soprattutto in Europa, dove ha mostrato grandi cose. Ma appena cala l’attenzione, la Fiorentina rischia: lo ha dimostrato nell’ultima partita a Torino. In campionato però il livello e gli avversari sono diversi, quindi resta comunque una squadra da tenere molto in considerazione”.

L’acquisto di Højlund La convince in relazione al fatto che toccherà a lui sostituire Lukaku? O pensa che Conte punterà ancora su Lucca?

“Il discorso su Lucca è diverso: è stato fatto un investimento a lungo termine. Per me è un giocatore forte, giovane, con margini di miglioramento e con qualità importanti. Certo, il salto è notevole: con tutto il rispetto, passare da Udine a Napoli, con obiettivi e pressioni diverse, è un’altra cosa. Dovrà ambientarsi a questa nuova dimensione. Højlund invece ha già vissuto momenti importanti: è passato dall’Atalanta alla Premier, giocando in un grande club come lo United, e questo lo ha formato anche dal punto di vista della personalità. Mi aspetto che ci sia una reciproca crescita con Conte. Il danese è un po’ in ritardo per quanto riguarda la conoscenza del calcio di Conte, quindi ci sarà una fase di apprendistato. Per questo credo che inizialmente si punterà ancora di più su Lucca”.