A “1 Football Club”, trasmissione radiofonica diffusa su 1 Station Radio, è intervenuto in esclusiva Ivano Trotta, ex allenatore e centrocampista che ha militato in squadre come Napoli e Juventus. L’estratto dell’intervista segue di seguito.
Mister Trotta, ritiene che il dualismo ai vertici della Serie A tra Napoli e Juventus continuerà fino al termine del campionato, o ci sono altre squadre accreditate per la corsa scudetto?
“Chiaramente siamo solo all’inizio. Attualmente molte squadre, compresi Inter e Milan, sono ancora in fase di assestamento. Essere in cima alla classifica, al momento, conta poco, ma i punti sono sempre pesanti. La Juventus ha incontrato difficoltà contro il Verona, mentre per il Napoli non è stato facile superare il Pisa. Avere 12 punti è un ottimo risultato al giorno d’oggi. Non credo che la lotta scudetto sarà solo tra Napoli e Juventus: penso che, sul lungo periodo, anche l’Inter, e magari il Milan, possano rientrare nella corsa. Attenzione anche alla Roma, che con l’attuale organizzazione e Gasperini in panchina potrebbe dare fastidio, specialmente se farà mercato a gennaio”.
Dalle sue parole percepiamo una maggiore fiducia nell’Inter rispetto al Milan: conferma?
“Sì, il Milan è in fase di ricostruzione ed ha iniziato bene. Non dico di avere più fiducia nell’Inter, ma che i nerazzurri non vanno sottovalutati per la qualità della rosa. Qualcuno parla di una rivoluzione Inter, ma per me è più una fase di adattamento. Nei grandi club, l’allenatore è fondamentale, specialmente con tanti campioni. Chivu sembra avere un carattere tranquillo e predilige un lavoro a lungo termine, a differenza di Conte che ottiene risultati immediati. Chivu ha bisogno di tempo, ma i nerazzurri devono riprendere a correre costantemente, altrimenti il distacco rischia di aumentare”.
Parliamo del Napoli, il giocatore chiave sembra essere Leonardo Spinazzola, che sta assumendo un ruolo centrale sotto Conte, persino a scapito di calciatori come Neres e Lang…
“Spinazzola è sempre stato un ottimo calciatore, ma le prestazioni attuali sono sorprendenti. È qui che entrano in gioco sia il contesto che l’allenatore, in grado di trasformare mentalmente i giocatori. Non sorprende che Politano stia avendo una sorta di rinascita: con Conte è esploso. Spinazzola ha dinamismo, arriva sul fondo e di recente ha servito assist importanti, come contro la Fiorentina. È diventato un’arma aggiuntiva, un talento che il club già possedeva”.
Quanto Kevin De Bruyne limita McTominay?
“È una domanda interessante, davvero. De Bruyne è un campione e aggiunge sempre qualità, ma non posso dire con certezza se stia limitando McTominay o se lo scozzese abbia semplicemente avuto un inizio lento rispetto alla stagione scorsa. Il modo di giocare è cambiato, e questo potrebbe penalizzarlo. L’anno scorso era più incisivo, mentre quest’anno sembra trovare più difficoltà. Potrebbero esserci due ragioni: una condizione fisica non ottimale, oppure il ruolo deferente che gli assegna la presenza di De Bruyne. Infatti, De Bruyne obbliga McTominay a partire da posizione esterna a centrocampo, una situazione diversa rispetto alla stagione passata, quando aveva più libertà e spazi. Deve ancora ambientarsi. Per esempio, Anguissa non è stato penalizzato, anzi, forse sta rendendo meglio rispetto all’anno scorso, giocando sul lato opposto rispetto a De Bruyne”.
De Bruyne ha mostrato qualche calo di forma nelle recenti partite. Lo farebbe riposare domenica sera contro il Milan, o è uno di quelli che vanno sempre schierati?
“Non si deve schierare sempre e comunque: a un certo punto della carriera, certi giocatori vanno gestiti. De Bruyne e Modric appartengono a questa categoria. Tuttavia, se De Bruyne è in forma, non lo si esclude mai dal campo. Contro il Milan, inizierei con la formazione standard che il mister ha schierato finora, quindi con il belga titolare”.










