Il giornalista Paolo Condò, sulle pagine del Corriere della Sera, ha analizzato il pareggio a reti inviolate tra Juventus e Milan: “I rossoneri perdono terreno, ma trovano davanti a sé un nuovo ostacolo. Il momento cruciale della partita è stato l’assist impeccabile di Modric per Leao, sprecato malamente dal portoghese. Questo episodio mette in luce il valore aggiunto del croato. La sfida è stata più caratterizzata dalla forza fisica che dal talento, con l’unica eccezione dell’imprevedibile Conceicao, la cui sostituzione appare inspiegabile. Spicca la quantità di talento schierato nel finale – da Leao a Nkunku, da Vlahovic a Openda – e lo 0-0 con cui si è concluso l’incontro è sorprendente”.
Successivamente, l’attenzione si è spostata sul match Napoli-Genoa, terminato 2-1:
“Per la quarta volta consecutiva, gli azzurri hanno dovuto faticare notevolmente per vincere in casa. Dopo il 2-1 al Sporting in Champions, il successo strappato sul filo di lana contro il Cagliari e il combattuto 3-2 contro il Pisa, anche il Genoa ha impegnato a fondo la squadra di Conte, che è riuscita a prevalere solo grazie al rientro di De Bruyne. Nulla da eccepire sulla scelta di concedergli un turno di riposo dopo la sua migliore prova con la maglia azzurra, ma la sua presenza resta fondamentale”.
Secondo Condò, il vero limite del Napoli è stato il resto della squadra: “Nel primo tempo, la squadra sembrava giocare con le ‘gomme sgonfie’. La pressione del Genoa li ha intrappolati, e il colpo di tacco di Ekhator ha rievocato le giocate di Crespo. Solo una grande reazione nella ripresa ha permesso di ribaltare l’inerzia del match”.










