Giovanni Simeone, nel recente passato alle prese con sentimenti di malinconia durante le sue sfide contro il Napoli, ha ritrovato la gioia e l’efficacia a Torino, segnando gol importanti che hanno sottolineato il suo talento. Nell’ultima partita, Simeone ha dimostrato quanto sia un errore svendere giocatori per apportare cambiamenti rapidi nello spogliatoio. La Repubblica sottolinea la lezione data dal caso Simeone: la fretta di modificare le dinamiche interne della squadra, magari sacrificando un giocatore per mesi insoddisfatto, può rivelarsi una strategia poco saggia.
“L’incontro di sabato scorso ha messo in evidenza il rischio di decisioni affrettate,” si legge su Repubblica. Giovanni Simeone, pur avendo provocato sofferenza alla squadra che un tempo amò, ha aperto a una riflessione necessaria. Si domanda se fosse una scelta giustificata lasciarlo andare per 10 milioni di euro in due rate, soprattutto dopo aver investito quasi 40 milioni per acquistare Lucca, complicando potenzialmente la sua carriera. A Udine, Simeone non era stato incluso adeguatamente nella squadra e, attualmente, sembra scollegato dal resto del team del Napoli. Avrebbe meritato più tempo e una maggiore opportunità.
Il Corriere dello Sport ha analizzato il gol di Simeone, sollevando perplessità sulla sua regolarità. “Sulla rete segnata dal Torino, Simeone era inizialmente in posizione di fuorigioco,” afferma il Corriere. Gilmour, nel tentativo di intercettare il pallone perso da Adams, ha involontariamente creato un’opportunità che Simeone ha concretizzato portando il vantaggio alla sua squadra. Permangono dubbi se quella di Gilmour fosse un’azione intenzionale o fortuita, e su questo aspetto il VAR ha espresso un 5,5 in termini di giudizio globale. La dinamica tra Simeone e la difesa di Napoli è stata seguita da vari episodi in campo, inclusa una collisione in aria che non è stata ritenuta penalizzante dall’arbitro.










