A 34 anni, la carriera di Kalidou Koulibaly in Arabia Saudita continua a essere di alto livello. Leader dell’Al Hilal, è diventato un punto di riferimento e capitano di fatto in una squadra piena di stelle, ma il suo cuore rimane legato a Napoli. Il difensore senegalese ha condiviso alcuni aneddoti del suo periodo con la squadra azzurra nel podcast “Zack en Roue Libre”, affrontando tutti i capitoli più significativi: gli allenatori Sarri e Ancelotti, il presidente De Laurentiis, la città e i compagni di squadra di un’epoca che ha segnato la sua vita.
Koulibaly racconta un episodio particolare con Carlo Ancelotti: «Il Napoli aveva ricevuto un’offerta del Manchester United da 100 milioni e l’aveva rifiutata. Ancelotti mi disse che era venuto per vincere il campionato e voleva sapere cosa desiderassi fare». Alla comunicazione del desiderio del giocatore di partire, Ancelotti rispose che, se se ne fosse andato, lui si sarebbe dimesso il giorno successivo. Koulibaly prosegue: «Ero convinto che il mio tempo a Napoli fosse finito. Avevo già prenotato il taxi per partire, ma Ancelotti mi rassicurò e alla fine sistemò tutto con il presidente, convincendomi a restare e rinnovare il contratto».
Sul rapporto con Maurizio Sarri, Koulibaly ammette: «Con lui era un continuo scontro, come fuoco e acqua. All’inizio non capivo cosa volesse, ma aveva intuito che provocandomi avrei dato il massimo». Ricorda episodi in cui i compagni erano preoccupati per le sue reazioni, e Pepe Reina era spesso il mediatore. Anche se all’inizio le critiche erano difficili da accettare, l’ex difensore rivela che, una volta che Sarri se ne andò, realizzò quanto il tecnico lo apprezzasse realmente.
Parlando di Napoli come città, Koulibaly afferma: «Si dice che piangi due volte: quando arrivi e quando parti. Napoli è un po’ come l’Africa in Europa, un ‘casino organizzato’. L’amore della gente, il mare, l’enorme passione per il calcio. Ho sentito tanta vicinanza e rispetto dai napoletani». Aggiunge che, nonostante il razzismo presente in Italia, Napoli è un’eccezione dove si è sentito accolto come in pochi altri posti.
Infine, Koulibaly non manca di elogiare Gonzalo Higuain definendolo uno dei migliori attaccanti con cui abbia giocato. Sottolinea la dedizione e il talento del calciatore argentino, ricordando le sue incredibili abilità in campo e la meravigliosa sinergia con l’allora suo allenatore, Sarri.










