Napoli sconfitto dal Manchester City: divario di qualità o episodi sfortunati?

Rimandato. Non bocciato, ma rinviato l’appuntamento del Napoli all’esordio in Champions League sotto la guida di Antonio Conte. Gli azzurri escono sconfitti per 2-0 dal Manchester City all’Etihad Stadium, dopo aver giocato per 70 minuti in inferiorità numerica. Al ventesimo minuto, Giovanni Di Lorenzo viene espulso per un fallo da ultimo uomo su Erling Haaland, una decisione confermata dal Var, che modifica il piano di gioco del Napoli e lo costringe a ricorrere ai ripari.

Tra i protagonisti dell’incontro, Kevin De Bruyne, sostituito per riequilibrare la squadra dopo l’espulsione di Di Lorenzo. Una scelta sofferta, data l’importanza del centrocampista per il Napoli e la naturale voglia di brillare davanti ai suoi ex tifosi. Nei primi minuti, infatti, era stato il Napoli a mostrarsi più pericoloso, con una chiara occasione da rete per Beukema, ma il Manchester City è riuscito a contenere e rispondere.

I padroni di casa ne approfittano: all’inizio del secondo tempo, l’uscita di Politano per Juan Jesus coincide con il gol subito dagli azzurri. Foden crea il primo vantaggio, servendo un perfetto assist per Haaland. Non passa molto che Doku, con un’azione individuale, raddoppia, mettendo al sicuro il risultato. Da quel momento in poi, il Manchester City domina, ma il Napoli dimostra una difesa compatta, cercando opportunità in contropiede, che però rimangono teoriche.

La partita mette in luce la mentalità da grande squadra del Napoli, che non si disunisce nonostante le avversità, resistendo con onore in inferiorità numerica. Tuttavia, l’ingenuità di Di Lorenzo dovrà essere occasione di riflessione: con 70 minuti ancora da giocare, sarebbe stato più saggio evitare un intervento così rischioso. In sintesi, la sconfitta contro il Manchester City si basa più su episodi che su un divario di qualità.

Per i partenopei, ora, l’obiettivo si sposta sulle partite più abbordabili del girone, pur tenendo a mente che, in Champions, non ci sono sfide semplici. Restano comunque l’orgoglio e il rispetto per l’approccio mostrato al cospetto di una delle formazioni più forti d’Europa.