Il successo del Napoli di Antonio Conte è stato costruito sulla solidità difensiva. La squadra ha conquistato lo scudetto grazie alla capacità di mantenere la porta inviolata: nella scorsa stagione, gli azzurri sono stati la miglior difesa tra i top 5 campionati europei, subendo solo 27 gol rispetto ai 59 realizzati, qualificandosi come il sesto miglior attacco della Serie A. Tuttavia, all’inizio della nuova stagione, il reparto arretrato ha mostrato qualche incertezza, incassando 9 gol in 8 partite, con 6 reti subite nelle prime 6 gare di campionato e una sola partita conclusa con porta inviolata, contro il Sassuolo all’esordio.
Nella stessa fase della stagione precedente, Meret aveva subito soltanto 4 gol, di cui 3 alla prima giornata contro il Verona e uno su rigore contro il Parma, riuscendo a mantenere la porta inviolata in quattro occasioni. Antonio Conte ha prontamente evidenziato queste difficoltà, sottolineando alcuni cali di tensione verificatisi sia a Firenze che in casa contro il Pisa, a risultati quasi acquisiti: “Non dobbiamo perdere quella sana paura di subire gol, quella che ti fa correre all’indietro”. L’allenatore ha ribadito l’importanza di mantenere alta l’allerta nonostante l’ambizione di controllare il gioco e segnare (con il Napoli che si presenta come il secondo miglior attacco della Serie A, subito dietro l’Inter).
Tra le giustificazioni parziali per gli azzurri figura il cambio di modulo (4-1-4-1) necessario per includere i “Fab4” (De Bruyne, McTominay, Lobotka e Anguissa) e la presenza discontinua di Amir Rrahmani e Alessandro Buongiorno, leader della difesa. Contro il Cagliari, per la prima volta in stagione, la squadra ha potuto schierare il reparto arretrato al completo. Con il ritorno dalla pausa, Conte spera di riavere i suoi pilastri: il kosovaro non sarà pronto per il rientro contro il Torino né per la sfida di coppa contro il PSV, mentre c’è fiducia in un recupero di Buongiorno per il match contro la sua ex squadra, i granata. La storia del campionato italiano insegna che, in 18 delle ultime 20 edizioni, lo scudetto è stato vinto dalla squadra che ha subito meno gol.










