Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto al Football Business Forum organizzato da SDA Bocconi, esprimendosi con toni critici sullo stato attuale dello Stadio Maradona. “Lo Stadio Maradona è un semice**o, lo dissi già all’arrivo di Ancelotti. Il PSG paga la stessa cifra di affitto del Napoli per il proprio stadio, avendo l’esclusiva e guadagnando 100 milioni di euro, mentre noi lo utilizziamo solo per tre giorni: pre, durante e post evento. È uno stadio datato, con una pista d’atletica non ideale per gli spettatori, e un fossato che li allontana ulteriormente dal campo.”
De Laurentiis ha affrontato anche le difficoltà burocratiche che compromettono lo sviluppo di nuove strutture sportive in Italia: “Le autorità italiane, forse inconsapevolmente, sono i peggiori nemici del calcio, ignorando la presenza di 25 milioni di potenziali elettori.”
Ha poi citato il modello inglese come esempio da seguire: “Nel 2013, durante una trasferta a Londra contro l’Arsenal, visitai l’Emirates Stadium, composto da 200 salottini e 60.700 posti. La città ha permesso al club di costruire abitazioni nei dintorni per rientrare subito dall’investimento, mantenendolo al top per 15 anni senza vincere uno scudetto dal 2004.”
Secondo il presidente del Napoli, la legislazione italiana necessita di maggiore flessibilità: “La legge impone che la costruzione o trasformazione di uno stadio assicuri un equilibrio economico per il club. Bisogna però considerare che i centri commerciali lavorano solo nei weekend. Occorre il via libera per l’uso abitativo anche non adiacente allo stadio, per ottenere rendite a lungo termine, come avvenuto con l’Arsenal.”
De Laurentiis non ha risparmiato critiche alle amministrazioni locali: “Il Maradona nel ’59 e nel ’90 è stato teatro di sprechi. Rischio di dover aspettare sei anni per la sua trasformazione, giocando in uno stadio inadeguato con cantieri in corso. Quando Inter e Milan incassano 14 milioni a serata, noi al Maradona arriviamo a 3 milioni in Champions. E inoltre, devo comprare calciatori da 50 o 60 milioni per restare competitivi.”
Ha anche delineato la sua idea di impianto ideale: “Vorrei uno stadio da 70 mila posti, con 100 skybox e parcheggi reali. È una falsità che la gente arrivi con i mezzi pubblici: desiderano venire allo stadio in auto. Servono 30 ettari per uno stadio moderno in città, a dispetto delle idee di Manfredi e Cosenza, che ignorano il calcio e il futuro dello sport.”
Il presidente ha chiarito la sua posizione imprenditoriale: “Ho sempre sostenuto che lo stadio lo finanzio io con i miei soldi, purché abbia un’economia di scala. Tuttavia, affrontiamo avversità politiche e istituzionali sia in Europa che in Italia. Occorre qualcuno che possa agevolare i processi pur rispettando la legge. È necessario affrontare l’ambiguità legata alle istituzioni UEFA e FIFA, dove i giocatori, stipendiati dai club, si infortunano giocando per le nazionali senza adeguati rimborsi.”
Infine, De Laurentiis ha discusso questioni più ampie, come l’influenza delle mafie nel calcio e l’evoluzione dei campionati nazionali: “Saviano mi ha confidato che, a Milano, gli ultras non sono responsabili. Ndrangheta, mafia e camorra vogliono appropriarsi dei club. Ceferin e Infantino devono evitare di svalutare i campionati nazionali, lasciando solo Inter, Milan, Juve, Napoli e Roma, a discapito degli altri. A quel punto, quale sarebbe il senso di costruire nuovi stadi se tutto intorno crolla? Rischiamo di competere in un campionato europeo.”
La sua conclusione è stata chiara: “Sbagliamo a paragonarci a Real Madrid e Barcellona. Loro appartengono a contesti ormai superati: dobbiamo puntare al futuro.”










